WELCOME

2023

Dimensioni variabili.

Piastre di petri, terreno di coltura solido, microrganismi, tappeti, ferro.

Come ci relazioniamo con la natura quando quest’ultima non è così evidente? Come instauriamo un rapporto empatico con ciò che concretamente non stimola i nostri sensi?

Da queste domande si sviluppa il progetto di ricerca ‘Welcome’, mettendo in evidenza il dato che inconsapevolmente e continuamente ci relazioniamo durante tutta la nostra esistenza con forme di vita che, nonostante siano inavvertibile, si sviluppano, invadono e si intersecano ai nostri ambienti, adattandosi così a qualsiasi nostro operato. L’antropizzazione degli spazi imprime l’elaborato umano sul pianeta modificando ambienti e condizioni di vita di tutti gli esseri viventi. Dal macro al micro ambiente tutto è soggetto alle azioni stesse dell’uomo nella sua individualità. ‘Welcome’ parte da queste premesse per evidenziare l’invisibile e l’impercettibile, e come questo si intreccia indissolubilmente ai nostri ambienti adattandosi ed instaurando una relazione inconsapevole con gli esseri umani.
Il lavoro si compone di una serie di tappeti prelevati da abitazioni cittadine, tramite i quali si ottengono dei calchi all’interno di piastre di petri con terreni di coltura solidi, evidenziando lo sviluppo e la presenza di forme di vita invisibili, in grado di adattarsi e coabitare.
Le piastre sono poste su tondi in acciaio quasi come per dare l’illusione di piante che nascono da una materia inorganica, riprendendo l’immaginario comune della natura.

La scelta e l’uso di un oggetto comune come i tappeti narra un microambiente vivo, il quale è stato messo a punto da chi abita tali luoghi e che accoglie sé e gli altri all’interno dell’abitazione stessa. L’installazione ha l’esigenza di essere attraversata, in quanto nel passaggio, il microambiente si arricchisce e viene manipolato in base ai luoghi che in precedenza gli individui hanno attraversato.

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